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Algo-cracy: il lavoro di piattaforma tra sfruttamento e nuovi diritti


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Le piattaforme digitali rappresentano una rivoluzione tecnologica in grado di stravolgere le forme del lavoro, dello scambio, del consumo. Quando hanno fatto la loro comparsa, sembravano prospettarsi infinite opportunità: si coniavano termini nuovi come sharing economy, che teorizzavano una società in cui la proprietà individuale sarebbe stata sostituita dalla collaborazione digitale. A pochi anni di distanza, la realtà sembra aver prodotto risultati molto diversi e il dibattito attorno alle piattaforme ha acquisito sempre più toni pessimistici e distopici.

La platform economy è un nuovo capitolo del grande racconto del capitalismo contemporaneo: questo spazio di confronto nasce per condividere storie e analisi, per promuovere la discussione e il confronto, per mettere a fattore comune proposte e soluzioni. Perché se è vero che le piattaforme digitali sono ormai associate a storie di precarietà, esistono forme di regolamentazione, modelli di governance e strategie di lotta e auto-organizzazione che consentono di orientare l’ecosistema delle piattaforme digitali verso il bene comune.


Le piattaforme digitali rappresentano una rivoluzione tecnologica, ma anche un fenomeno da governare. Sono il prodotto di trent’anni di processi del capitalismo, e di scelte politiche ben precise. Ma è possibile regolamentarle, e crearne di nuove per il bene comune.

All’inizio dell’epoca delle piattaforme digitali, sembravano prospettarsi infinite opportunità, si coniavano termini nuovi come sharing economy, che teorizzavano una società in cui la proprietà individuale sarebbe stata sostituita dalla collaborazione digitale. A pochi anni di distanza, la realtà sembra aver prodotto risultati molto diversi e i benefici portati dal digitale sembrano essere stati eguagliati da altrettanti lati controversi.

I rider che consegnano il cibo sono diventati il simbolo di questo nuovo modello: i loro incarichi sono mediati unicamente tramite la piattaforma, svolgono una mansione fisica, ma sono inquadrati come lavoratori autonomi e perciò senza tutele e assicurazioni. Anche il dibattito pubblico sull’argomento ha cambiato prospettiva, acquisendo sempre più toni pessimistici e distopici. Le piattaforme digitali sono ormai associate a storie di precarietà conflitto sociale.


Leggi gli approfondimenti

Il capitale che ringiovanisce
di Jacopo Tramontano, Ricercatore

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Regolamentare Airbnb
di Gianluca Bei, Ricercatore

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Guarda il video

Platform economy e nuovo corporativismo,
guarda l’intervista a Claire Marzo | Université Paris-Est Créteil

 


Ripercorri l’appuntamento

Nella rete del capitalismo. Lavoro – Assalto alle piattaforme

Prosegue Nella rete del capitalismo, un ciclo di incontri per comprendere le tendenze del capitalismo contemporaneo a partire dall’impatto dell’economia di piattaforma sul mercato del lavoro.


Venerdì 14 luglio alle ore 18:30, parleremo di piattaforme e cooperativismo durante l’incontro con Trebor Scholz, economista, ricercatore, attivista e professore associato di cultura e media presso la New School di New York City. Si occupa di modelli di business della gig economy, della platform economy e della sharing economy, e delle relative conseguenze economiche sulla società e sul mercato del lavoro.

Insieme al professor Scholz intervengono: Francesca Martinelli, direttrice di Fondazione Centro Studi Doc Milano e Luca Stanzione, Segretario Generale Camera del Lavoro di Milano. Modera Giada Ferraglioni, giornalista.

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