La guerra non finisce quando tacciono le armi. Le ferite restano sui corpi, nelle terre contaminate, nelle vite sospese. Tre inchieste attraversano i conflitti del nostro tempo per raccontare chi sopravvive e chi sogna un nuovo inizio: Layan cerca di ricominciare dopo la perdita delle gambe in un raid israeliano; le comunità afghane si ritrovano a convivere con le scorie dell’occupazione americana; i civili in Sudan restano intrappolati nel caos della guerra.
Tre storie che ci ricordano come il giornalismo d’inchiesta possa ancora essere un gesto di testimonianza e resistenza.
In libreria dal 30 settembre 2025
Le autrici
Rhana Natour è una giornalista, corrispondente e documentarista pluripremiata. I suoi reportage scritti sono apparsi su The Guardian e VICE News, mentre i suoi servizi televisivi sono stati trasmessi da PBS NewsHour, Al Jazeera e ABC News. Nel 2025 ha vinto il National Magazine Award per la miglior biografia con il reportage Coming to America, pubblicato su The Atavist. Nata negli Stati Uniti da genitori palestinesi, Rhana parla fluentemente l’arabo ed è impegnata a raccontare il Medio Oriente, le sue diaspore e le politiche statunitensi verso la regione con rigore giornalistico e profondità.
Eman Mohammed è una fotoreporter palestinese pluripremiata originaria di Gaza. Ha iniziato la sua carriera a 19 anni, documentando la vita sotto l’occupazione israeliana e il blocco nella Striscia di Gaza. Il suo lavoro è stato pubblicato su The Guardian, Le Monde, The New York Times e Al Jazeera. Nel 2024 ha co-firmato un’inchiesta che ha rivelato come Gaza ospiti il più alto numero al mondo di bambini amputati, un dato successivamente confermato dalle Nazioni Unite come prova di crimini di guerra. Le sue fotografie fanno parte della collezione del British Museum.
Lynzy Billing è una giornalista investigativa britannica di origini afghano-pakistane, che dal 2019 ha documentato ampiamente conflitti e violazioni dei diritti umani in Afghanistan e Iraq. La sua indagine più nota, The Night Raids (2022), ha svelato i raid notturni mortali condotti da forze speciali afghane sostenute dalla CIA, nei quali sono stati uccisi civili a causa di informazioni di intelligence errate. Basata su oltre 350 interviste e visite a più di 30 luoghi colpiti, l’inchiesta ha offerto una rara prospettiva sul costo umano delle strategie antiterrorismo degli Stati Uniti. Il lavoro ha vinto otto premi.
Isolda Agazzi è una giornalista indipendente italo-svizzera con base a Ginevra, dove si occupa di attualità internazionale, cooperazione e politiche di sviluppo. Vincitrice del Premio Nicolas Bouvier per la stampa nel 2018 per il suo blog Lignes d’Horizon su Le Temps, ha realizzato reportage da Asia, Africa, America latina ed Europa. Parallelamente alla sua attività giornalistica, lavora per Alliance Sud, il centro di competenza svizzero per la cooperazione internazionale, occupandosi di politiche commerciali e di investimento.
Per maggiori informazioni sul Premio visita il sito premioingefeltrinelli.it