In tema di sviluppo economico, le proposte dei tre candidati sono molto differenziate.
Da una parte, la proposta di Majorino fa leva sulla doppia transizione digitale ed ecologica attraverso un programma di spesa pubblica che prevede la riqualificazione (in senso energetico) di circa 4000 edifici di edilizia popolare all’anno; il programma inoltre prevede la creazione di circa 300.000 posti di lavoro verde.
Il secondo obiettivo della strategia economica del “centrosinistra largo” consiste nella digitalizzazione della regione, garantendo la connettività in tutto il territorio lombardo. Infine, prevede il rafforzamento del sistema agroalimentare lombardo, con interventi a sostegno del reddito degli agricoltori.
Il programma di sviluppo economico di Letizia Moratti è fortemente incentrato sul ruolo del lavoro; in termini concreti, propone misure a sostegno della Continuing Learning Education, facilitando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Una seconda proposta riguarda il tema del sottodimensionamento delle imprese lombarde: propone di favorire le aggregazioni strategiche, superando i possibili ostacoli culturali.
Infine, sempre tra le misure a favore delle imprese, il programma del Terzo polo propone la creazione di un osservatorio con le Università regionali per favorire il trasferimento tecnologico e inserire stabilmente le imprese lombarde in ecosistemi digitali che permettano di facilitare il lavoro di impresa.
Il programma di Attilio Fontana è, tra i tre programmi, quello dove emerge più chiaramente l’impronta “sovranista” e autonomista.
In questo senso, due le proposte particolarmente caratterizzate ideologicamente. La prima consiste nel favorire processi di near-shoring e reshoring, cioè favorire il reinsediamento produttivo di imprese produttive lombarde che in passato hanno delocalizzato.
La seconda proposta riguarda l’economia circolare, che viene inquadrata come fattore utile alla sostituzione di forniture estere con forniture lombarde. Similmente a quanto visto nel programma di Letizia Moratti, Fontana identifica nella creazione di un Technology Transfer Office uno dei modi per favorire la crescita delle imprese lombarde.
Infine, un problema di policy particolarmente rilevante nel programma di Fontana riguarda la patrimonializzazione delle PMI lombarde, da favorire attraverso modelli innovativi di accesso al credito.
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