C’è un gran bisogno di una scuola che stia al passo con il mondo.
Di dare forma a un sistema educativo nuovo, che metta un ponte tra le aule e quello che accade fuori, che insegni libertà e cultura, che invogli a pensare fuori dagli schemi.
Scuola Sconfinata Open Lab
Nasce da qui: dall’esigenza di gettare un seme per il cambiamento, di innescare una piccola rivoluzione perché il mondo della scuola cambi in senso più libero, più vivo, più inclusivo. Il programma d’intervento promosso da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in collaborazione con il gruppo di lavoro di Scuola Sconfinata, coltivando le idee audaci di ragazze e ragazzi, vuole perciò trasformare la didattica e i luoghi dell’apprendimento, espandere le prospettive di futuro, andare oltre le pareti dell’aula e i bordi di un percorso scolastico spesso scollato dalle urgenze del presente e irrigidito su pratiche sorpassate.
Un viaggio lungo
Che dopo la pubblicazione del volume Scuola Sconfinata. Proposte per una rivoluzione educativa, e a seguito del Forum di Scuola Sconfinata di settembre dello scorso anno, ha coinvolto da gennaio a giugno quattro istituti di diverso grado dei municipi 7 e 8 di Milano in un laboratorio a più tappe che li ha portati a ideare e sperimentare proposte concrete per rivoluzionare la scuola. Punto di partenza sono state le urgenze, i problemi più sentiti nelle diverse comunità scolastiche.
Individuato il focus di ciascun percorso
Nella prima fase, che abbiamo chiamato Youth Voice, ci siamo messi in ascolto dei bisogni e dei desideri condivisi da studenti e studentesse, mentre gli insegnanti hanno potuto approfondire la propria conoscenza sugli approcci partecipativi nel contesto scolastico (Capacity Building). Si è passati poi allo Youth Camp, un momento di progettazione che ha messo a lavoro, fiano a fianco, studenti e insegnanti. Le idee raccolte sono state discusse con realtà del territorio, alleati strategici per immaginare di tradurre nella realtà quanto immaginato (School Hackathon).
L’ultima tappa del percorso
Ha poi permesso alle scuole di verificare la fattibilità di ciascuna proposta e, dove necessario, perfezionarla.
Quello che portiamo a casa, mentre le scuole ci danno appuntamento a settembre, è una collezione di esperienze insolite, alternative, irriverenti. Scintille in grado da un lato accendere la curiosità di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, e dall’altro garantire il benessere mentale, emotivo e fisico di chi a scuola, oltre a studiare, diventa adulto e cittadino.
Le tappe del percorso
Scuola Sconfinata, promossa dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e dal gruppo di lavoro Scuola Sconfinata e da “E tu da che parte stai?”, è nata dall’ascolto e dalla consultazione territoriale in diverse città italiane, con l’obiettivo di fare una rivoluzione dell’educazione. Questo percorso ha prodotto:
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Diario di bordo
Le principali tappe del percorso
Una giornata di lavori, una rassegna delle esperienze più radicali, innovative e di frontiera in Italia.
2. Youth Voice
Laboratori di ascolto della voce e degli sguardi di bambini/e, ragazzi/e.
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3. Percorso di Capacity Building
Per insegnanti, docenti, formatori/trici e stakeholder del territorio.
Con un approccio di peer learning e di confronto tra differenti contesti territoriali a livello nazionale.
4. Youth Camp
Uno spazio di progettazione in cui bambini e ragazzi elaborano proposte progettuali per una Scuola Sconfinata.
→ Leggi il diario di bordo
5. School Hackaton
Le scuole coinvolte attivano uno School Hackaton nel loro quartiere di riferimento, a partire dagli esiti delle precedenti fasi.
29 marzo 2023 – Istituto di Istruzione Superiore G. Galilei – R. Luxemburg
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12 aprile 2023 – Istituto comprensivo Luigi Cadorna – Scuola Primaria Dolci
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18 aprile 2023 – Istituto professionale servizi per Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Carlo Porta
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21 aprile 2023 – Istituto Comprensivo Riccardo Massa
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Proposte delle scuole
Quattro scuole. Settanta tra bambine e bambini, ragazze e ragazzi che prendono parola, in prima persona e senza filtri. Storie, desideri, rabbie, ambizioni, sguardi nuovi sul mondo. Un mosaico di idee ed esperienze che dimostrano come costruire una scuola diversa, democratica, plurale, sia non solo necessario, ma soprattutto possibile.
Fare scuola nel quartiere
Scuola primaria Dolci
Il bisogno
Rompere i limiti tra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori le pareti della scuola. L’educazione riguarda tutte e tutti, e può arricchirsi aprendosi a voci e luoghi diversi.
Le proposte
Tre percorsi didattici inediti, pensati da bambine e bambini per imparare esplorando il pezzo di città che abitano: San Siro.
Lezioni di lingua tra le strade di San Siro
Lezione di lingua nei cortili: per imparare nuove parole si chiacchiera con chi, nel quartiere, parla una lingua straniera. Si parte dalle lingue conosciute dai genitori o dai vicini di casa dei bambini/e che partecipano al progetto. Vengono proposte delle schede con le parole da insegnare e si formano gruppi piccoli dividendo i bambini/e a seconda delle lingue che non conoscono o che desiderano imparare. Dopo l’esperienza si raccontano i risultati, proponendo alle altre classi lo stesso percorso.
Caccia al tesoro
Pesare i prodotti nei negozi del quartiere; misurare la lunghezza dei banchi del mercato; indovinare se gli angoli delle aiuole sono acuti, ottusi o retti; contare quante macchine, biciclette e persone sfilano lungo le strade del quartiere per valutare il grado di inquinamento: la matematica e la geometria diventano enigmi e problemi da risolvere all’aria aperta.
Costruire la storia come un puzzle
Bambine e bambini alla scoperta della storia del luogo che abitano. Rovistando tra le fonti dell’archivio scolastico, intervistando gli abitanti storici del quartiere e osservando le tracce seminate dalla storia in lettere, oggetti, fotografie, le classi ricostruiscono, come in un puzzle, un passato fatto di sensi, storie familiari e corpi.
La sperimentazione
I bambini e le bambine hanno concluso questa esperienza con un piccolo bagaglio sulla lingua parlata da alcuni dei loro compagni. Le signore che hanno fatto da insegnanti si sono misurate con un’esperienza nuova, mai vissuta: di solito sono loro che devono imparare l’italiano e non avevano mai insegnato, mentre si sono trovate a valorizzare la propria lingua e la propria origina con alunni molto curiosi e attenti. Da parte loro è stata confermata la disponibilità a tornare per un’altra classe.
La scuola è una città
IC Riccardo Massa
Il bisogno
Lo spazio della scuola come spazio della collettività. Costruire un ponte tra le aule e i luoghi che animano la vita cittadina.
Le proposte
Studenti e studentesse hanno progettato un cartellone di attività per animare l’Agorà – il cortile già attivo all’interno della secondaria di primo grado – e gli spazi esterni delle scuole primarie dell’Istituto Comprensivo.
“1, 2, 3… SPORT!”
Una giornata dedicata allo sport all’interno dell’Agorà, interamente pensata e condotta dagli studenti. Tornei di basket, pallamano, badminton, ping-pong, corsa a ostacoli che hanno chiamato a raccolta oltre settanta tra ragazzi e ragazze.
L’arte fa più bella la scuola
Si dà sfogo alla creatività disegnando murales o dipinti su grandi pannelli da spostare nella scuola, dove c’è più bisogno: tra i corridoi, sui muri, sulle porte, nelle classi e nei bagni. A chiudere il percorso, una mostra itinerante che consente, a chiunque lo voglia, di apprezzare le opere d’arte realizzate dalle classi e di capire quali aule hanno più bisogno di manutenzione.
Il club del cinema
Cineforum a scuola, nell’Aula Magna d’inverno e nel cortile d’estate. A partire da un elenco variegato di film, ogni settimana viene lanciata una votazione per scegliere il titolo da proiettare e si elegge la classe “Club del cinema”, ossia quella che studierà a fondo il film scelto e l’argomento trattato. Alcuni portavoce della classe presenteranno il film prima della proiezione e lanceranno, dopo la visione, un dibattito per raccogliere sguardi e opinioni dei compagni.
Chiamati dalla natura
Una giornata dedicata alla natura per le classi quinte della primaria. L’obiettivo è migliorare i giardini, proponendo un intervento in ogni plesso. Dopo una conferenza con un botanico per conoscere le piante più adatte ai giardini scolastici, insieme ai tecnici del verde del Municipio si passa alla pratica: cosa e come è possibile piantumare, cosa e come pianificare la crescita del verde.
Area relax
Si propongono due soluzioni: nel giardino delle primarie (con musica e attrezzature removibili) oppure all’interno con un’aula o un angolo in ciascuna aula dedicati al relax. Le richieste: divanetti, tavolini, puff, scaffali per libri, musica o disegni, distributore automatico per ristoro; arredi da giardino come amache. Come acquistarli? Facendo richiesta autonoma all’ufficio del Comune (fondi per la scuola) o partecipando al concorso “innovare gli ambienti di apprendimento”.
La sperimentazione
14 aprile: 1,2,3…SPORT!
23 maggio: Chiamati dalla Natura
Alla giornata ha partecipato Andrea Moroni, controller del verde, Municipio 8 che è stato accompagnato da bambine e bambini nei diversi giardini scolastici dell’IC. Le classi quinte hanno presentato al tecnico le criticità emerse durante gli incontri precedenti, relative alle piantumazioni e agli arredi, per capire cosa, come, chi e quando si può intervenire.
Il benessere parte dagli spazi
IPSEOA Carlo Porta
Il bisogno
Pensare alla scuola come un luogo in cui stare bene insieme. Intervenire sul disagio e sulla mancanza di autonomia in ambito formativo, sulla qualità delle relazioni e dell’ascolto tra giovani e giovani.
Le proposte
Ragazze e ragazzi hanno pensato di riprogettare gli spazi della scuola – sia interni che esterni – per convertirli in luoghi di benessere, relax e socialità.
Un’aula su misura
Bastano piccoli accorgimenti per rendere una classe a misura di studenti: disporre i banchi a ferro di cavallo “per essere tutti in prima fila”, proporre agli insegnanti un approccio diverso alla didattica, invitare gli studenti a fare attenzione alle lezioni e curare il rapporto con gli insegnanti. Le classi seconde e terze dell’istituto hanno sperimentato un modo diverso di stare in classe, raccogliendo poi le impressioni sull’esperimento tramite un questionario online.
Spazi interni e spazi esterni
Nei corridoi, all’ingresso, nel patio, attorno al campo da basket si allestiscono salottini per favorire la socialità, rilassarsi e magiare insieme. Questo impone di riorganizzare l’orario scolastico in modo da recuperare minuti per l’intervallo, utilizzare consapevolmente gli allestimenti condividendoli con tutti, tenere pulito e in ordine lasciando lo spazio utilizzato così come lo si è trovato. Gli studenti invitano i professori a utilizzare questi spazi insieme a loro e negli orari in cui non hanno lezione.
La sperimentazione
Dal 15 al 19 maggio
Non sempre si è riusciti a tenere in piedi i setting per tutta la durata prevista. Coinvolgere l’intera scuola nella trasformazione era davvero complesso e la costruzione di regole condivise, così come convincere un insegnante a modificare il proprio approccio alla didattica può comportare un grande sforzo che necessita forse un lavoro ulteriore e delle modifiche al regolamento d’istituto, proposte che ragazze e ragazze hanno fatto arrivare alla dirigenza.
La scuola al centro della periferia
IIS ROSA LUXEMBURG
Il bisogno
Demolire i pregiudizi sulla scuola di periferia e raccontare il rapporto che gli adolescenti di oggi hanno con il centro città.
Le proposte
Ragazze e ragazzi si esprimono attraverso il podcast, il video-racconto e la fotografia. Nel farlo, sono riusciti a coinvolgere, oltre ai docenti del percorso di Scuola Sconfinata Open Lab, anche quelli curriculari.
La sperimentazione
I prodotti multimediali realizzati da ragazze e ragazzi della scuola Luxemburg sono stati presentati durante una commissione educazione del Municipio 7 il 26 maggio e sono rimasti in mostra presso la sede del Municipio fino al 9 giugno.
Quello della presentazione ufficiale dei lavori è stato un momento importante per entrare ancora più in sinergia con le istituzioni del territorio e diffondere i lavori dei ragazzi.
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Si ringrazia il gruppo di lavoro di Scuola Sconfinata Open Lab: Micaela Bordin, Annabella Coiro, Nicola Iannaccone, Giulia Maldifassi, Paola Meardi, Antonella Meiani e Simone Puttin.
Si ringraziano il Municipio 7 e il Municipio 8 del Comune di Milano per la collaborazione.